martedì 20 ottobre 2020

Vacanze settembrine. Giorno 4: Bellagio, Lecco, orrido di Nesso

 La mattina del 4° giorno facciamo colazione a Cernobbio in una pasticceria vicina all'albergo

che ha queste sedie bellissime! Poi prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Bellagio (ecco da dove prende il nome l'hotel casinò di Las Vegas, famoso per i suoi giochi di fontane! Ci sono stata, anni fa, ed è uno degli hotel più belli della città).
Questa è la vista dal lungo lago 


Lungo la passeggiata belle aiuole fiorite e curate



Ci sono diverse scalinate che portano verso la parte alta della località, con caffè, ristoranti e negozi per turisti. 


Uno attira la mia attenzione perché ha in vetrina dei vassoi di legno dipinti a mano e ricordo che in casa dei miei, quando ero bambina, ce n'era uno simile e a volte lo usavamo per servire il caffè. Scatto questa foto e la mando a mio padre, che mi conferma che quel vassoio c'è ancora e mi chiede se lo voglio. Siiiiiiii, rispondo. Quindi non ne compro uno, anche se sono bellissimi, perché recupererò quello di famiglia, che in più ha un valore affettivo.  


A volte ne ho visto qualcuno anche nei mercatini dell'antiquariato e anche in quel caso il mio pensiero è andato a casa 😊. Continuiamo la nostra passeggiata





La biglietteria per i battelli


Dopo Bellagio, per pranzo ci dirigiamo verso Lecco, ma ci fermiamo prima, a Valmadrera, dove prendo una panzanella con pesce spatola, anche se avendo eliminato il pane dalla ricetta perché sono celiaca, avrebbero dovuto consigliarmi un altro piatto, perché quello che ho preso si è ridotto a pesce spatola (bollito) su un lettino di verdure crude scondite, il tutto per soli 20 € (mi sembra un po' esagerato).


e il tiramisù (non mi piace tanto, non si sente il caffè, i biscotti sono poco bagnati)


Dopo pranzo arriviamo effettivamente a Lecco



ci sono anche i cigni!





Ok, e adesso? Quale altro giretto possiamo fare? Ci sarebbe, di bello, l'orrido di Bellano, ma dovremmo risalire il ramo di Lecco dal lato orientale, allontanandoci ancora di più da Cernobbio e rischiando di fare tardi per cena. Allora decidiamo di andare a vedere l'orrido di Nesso che si trova su ramo comasco, versante orientale, quindi un po' più verso "casa". Si tratta di una gola in fondo alla quale scorre un corso d'acqua formato da due fiumi che con una cascata si tuffano nel lago. Si può visitare in autonomia senza guida. Si vede dalla strada, 

Vista a monte della strada

Vista a valle della strada, si vede anche il ponte della Civera, di origine romana, da cui alcuni si tuffano nel lago

o dal ponte della Civera, scendendo oltre 270 scalini e arrivando proprio sul lago...che non ci vai? Ci andiamo.


Gli scalini arrivano direttamente nell'acqua


questa è la vista dal ponte della Civera verso il canyon


questa è la vista dal ponte verso il lago di Como, sulla sinistra la fine dei 270 scalini che dalla strada arrivano fino all'acqua


Risaliamo gli scalini e riprendiamo l'auto per andare verso Como, per cena, ormai è il tramonto


A Como ci fermiamo per un piccolo aperitivo in piazza Alessandro Volta. Ci siamo stancati, in quasi tutti i giorni di questa settimana abbiamo fatto più di 10.000 passi al dì 



Poi andiamo a cena in un'antica trattoria piena di targhe Michelin, di varie annate. La loro specialità è la carne alla brace, ma non ho voglia di carne e prendo parmigiana con tomino e uovo


M. invece prende una tartara di Wagyū con tartufo. Il Wagyū è una razza bovina giapponese, selezionata per avere una carne marmorizzata, che ha striature di grassi insaturi nel tessuto muscolare, invece di avere il grasso sottocutaneo o intorno ai muscoli, questo rende la carne tenera, saporita...e costosa!


Dopo cena rientriamo in albergo a Cernobbio e, stanchi, ci addormentiamo.



Nessun commento:

Posta un commento

Dimmi cosa ne pensi! Se non hai un account, puoi lasciare ugualmente un commento come "Anonimo":-)