lunedì 12 dicembre 2011

Non resisto...

Vi ricordate del progetto di ritappezzare la mia vecchia poltroncina da ufficio Ikea? Da quanto ho visto in negozio e sul catalogo credo che questo modello sia anche fuori produzione. Quindi ormai è vintage! Perciò ho scelto il tessuto con la fantasia un po' vintage, che è quella che piaceva di più a me e anche a voi. Era tutta nera e vi avevo chiesto un parere su quale stoffa usare per rivestirla, in questo post.

Adesso è così:





:-) che ne dite? Vi piace? E' costato olio di gomito sparare i punti nella plastica, ma ne è valsa la pena!

Ciao!

domenica 27 novembre 2011

Fiori o esagoni? Tutto grazie!

Ciao a tutte,
ne approfitto per salutare nuove e (vecchie non mi piace) già acquisite sostenitrici del mio blog e del mio lavoro, le vostre parole, anche su FB, mi motivano ad andare avanti. Grazie grazie grazie!

Cos'hanno in comune fiori ed esagoni? Nulla, a parte me e il fatto che dedichi loro questo post.


Questo fiore mi è stato commissionato da una gentile signora per adornare un cappello in stile un po' rètro, che somiglia a questo, favoloso con tutta la testa manichina, visto al mercatino dell'antiquariato a Parigi

lo voleva nei toni del rosso da mettere sul cappello marrone: accontentata! Il bottone vintage l'ho acquistato alla fiera del Vintage a Forlì,


insieme a tutti questi altri...quando vedo queste cose vado in brodo di giuggiole.


Sotto al bottone, un tondino di panno è stato decorato con cuciture a macchina con filati di tre colori diversi ma coordinati e un piccolo modulo rotondo realizzato all'uncinetto con un filato "peloso", dona il dettaglio dei "filini" che spuntano da dietro e arricchiscono l'insieme donando brillantezza.



Ma veniamo agli esagoni.

Questo, mi è scappato perchè sto lavorando una corposa (a due piazze!) coperta crochet con moduli esagonali e ho voluto provare a fare un cuscino



Vi piace? Per me è simpaticissimo e ho scelto colori che stessero bene con il mio copriletto rosa e azzurro, cioè azzurro, con rose rosa e foglioline verdi, ecco. La forma esagonale lo rende insolito e spassoso :-)

Ciaoooooo!

domenica 16 ottobre 2011

Fabric garland e...

Ciao a tutte.
Lo so che avevo promesso di raccontarvi di Parigi e mi sono limitata alla sola prima puntata, ma oggi sono qui e voglio parlare di altro. Non significa però che non tornerò più sulla città del luci, solo non oggi.
Era da tempo che volevo fare una di quelle graziosissime ghirlande in tessuto che possono rallegrare l'ambiente in occasione di un compleanno, o di altre festività o essere appese agli alberi in giardino nei pomeriggi estivi, ma a me piace l'idea della ghirlanda permanente, che si confeziona, si dispone e poi si lascia lì, permanentemente, a rendere lieti tutti i giorni dell'anno.


Foto tratta da internet

Perchè se non è particolarmente tematica, non so, ad esempio con colori natalizi, o adatti ad Halloween, ma è semplicemente allegra e vivace, con tessuti colorati a fiori, a pois, a quadretti, come quella che vedete sopra, che sia a triangolini, a semicerchi o realizzata all'uncinetto

Foto tratta da internet

decora in maniera squisita e tenera un ambiente, rendendolo più caldo. Così mi son armata di cutter rotante tessuti e base di taglio e ho preparato la mia. A semicerchi.

1) Ho tagliato 11 pezzi di cotonine fantasia di cm 15,5 x 17, ma se volete farla più lunga potete tagliare più rettangoli. Scegliete colori e fantasie che vi piacciono e che stiano bene tra loro.


2) Li ho piegati a metà dritto su dritto e con una penna ho disegnato la sagoma a semicerchio aiutandomi con un template con la base di cm 14,3 e un'altezza di cm 7,2


3) Ho fermato il tessuto piegato a metà con uno spillo


4) Poi ho iniziato a cucire a macchina seguendo la curva disegnata e lasciando aperto il lato dritto



e proseguendo così per ogni pezzo


5) Ho ritagliato intorno alla curva cucita, togliendo gli angoli, lasciando un piccolo margine di qualche millimetro e facendo attenzione a non tagliare i punti


6) Ho fatto alcuni piccoli tagli perpendicolari alla cucitura perchè il tessuto segua meglio la linea curva quando avrò girato il tessuto dal diritto (mantenetevi sempre un paio di millimetri distanti dai punti!)


7) Ho girato a dritto i miei semicerchi e li ho stirati.
8) Li ho fissati con degli spilli ad una striscia di sbiego abbastanza lunga. In alternativa potete fare una leggera imbastitura. Mantenete tra una bandierina e l'altra un cm e mezzo (o lo spazio che preferite)
9) Ho cucito a macchina lo sbiego che abbracciava le varie bandierine davanti e dietro.

E questo è il risultato finaleeeeee!!!!!


purtroppo questa foto è scattata di sera con luce artificiale, ma appena riesco a farne una di giorno...ve la posto. Immaginatene tante sovrapposte, come nella foto iniziale...belle!

29 ottobre 2011

Ecco una foto in cui si vede per intero:



mmmhhh a guardarla bene è più scura dell'altra, ahahah, ma almeno si vede tutta, e poi qui è nella sua sede...non appesa all'armadio.


Sarebbe finita qui, ma non proprio: lancio un sondaggio.
Sto preparando il restyling (perciò lo schienale smontato) di una vecchia sedia da ufficio Ikea tutta nera, io voglio renderla più chiara e più romantica. Ho imbastito due stoffe con degli spilli a coprire la seduta, lo stesso tessuto coprirà anche lo schienale, ma sono indecisa sulla stoffa, voi quale preferite?


Soluzione 2


Soluzione 1





Non è escluso che vernici anche la struttura in plastica.
A voi quale piace di più?

lunedì 6 giugno 2011

Vi racconto Parigi

Eccomi di ritorno.
Le immagini di Parigi ancora mi balenano nella mente.
Parigi da ancora più soddisfazione se hai una barca di soldi da spendere. Se in America è un susseguirsi di fast food, un'offerta continua di junk food e c'è un'alta percentuale di obesità, qui è un susseguirsi di boutique, moderne e vintage, un continuo, attaccate l'una all'altra e vedi persone che corrono e si tengono in forma e un'attenzione particolare alla presentazione estetica di qualsiasi cosa, dalla propria persona ai piatti.
Curioso, o terribile, come l'offerta di beni condizioni pesantemente i nostri comportamenti e consumi, nel bene e nel male. Significa che siamo marionette pilotate. Cerchiamo di pensare con la nostra testa e di non essere marionette.
Dopo questa premessa che non c'entra con Parigi ma che l'occasione mi ha suggerito, passiamo alla narrazione.
Il primo giorno era domenica. La domenica molti negozi sono chiusi, qui il riposo è rispettato. I Francesi sanno quando smettere di lavorare e godersi la vita, dal 2000, infatti hanno la settimana lavorativa di 35 ore e più tempo per famiglia, amici e vita privata. I caffè sono sempre pieni. Sono tutti turisti? Non posso pensare che sia così. Alle 10,00 prendi la metro ed è piena di gente che va a lavorare. Alle 10,00! Molti negozi aprono alle 10,00 - 11,00 - 11,30!
La domenica quindi decidiamo di dedicarla all'esplorazione dei mercatini, molti dei quali si tengono da sabato a lunedì. A Parigi con la Metro, in un quarto d'ora arrivi quasi ovunque. Non le code in autobus inchiodati nel traffico dove un quarto d'ora lo impieghi solo ad aspettare che il bus arrivi, ma un mezzo che male che vada, lo aspetti 3 minuti.



Decidiamo di dirigrci alla volta del Marché aux puces d'Aligre perchè è il primo che finisce, alle 13.30. M (indicherò così le fermate della metro) - Ledru Rollin. La guida promette abbondanza di capi vintage, ma quello che troviamo è piuttosto deludente, il mercato è più un mercatino che si sviluppa giusto intorno alla piazza. Una piccola piazza. Attaccato a questo c'è il Marchè Beauvau, che è un mercato alimentare.


E' alimentare, ma non solo, anche il Marché Bastille (M - Bastille o Richard Lnoir), che visitiamo dopo perchè va avanti fino alle 15.
I mercati sono molto frequentati, si fa la spesa per il w-end o la settimana entrante, infatti noto che i prezzi di frutta e verdura sono più convenienti di quelli del Carrefour che abbiamo vicino casa. Non per il pesce, però. Si trovano anche uova fresche e tantissime varietà di formaggi, ovviamente. Qui si vendono anche fiori feschi, bellissime peonie e si incontrano personaggi caratteristici come i due musicanti che suonano l'organetto e cantano, in mezzo alla folla, pezzi classici francesi.
Siamo nel Marais, un quartiere molto vivace e punto di riferimento per la vita notturna, nel quale prosperano due delle comunità più in espansione, quella gay e quella ebraica. 
Poi ci dirigiamo verso Place des Vosges, contornata da gallerie d'arte,


per visitare la Maison de Victor Hugo, una delle visite ad ingesso libero che si possono fare a Parigi. Le mostre temporanee ospitate allo stesso civico, il 6, sono invece a pagamento. Gli arredi sono disposti come erano quando scrisse I Miserabili.


In Rue de Sévigné raggiungiamo il Musée Carnavalet, molto vasto e ricco di dipinti che illustrano vedute e momenti della storia di Parigi, incluso il periodo della Rivoluzione Francese. Anche questo ad ingresso libero. Qui c'è anche la camera di Marcel Proust, rivestita di sughero, perchè i rumori non lo distraessero dal suo lavoro.


Si prosegue per Rue des Francs Bourgeois dove mi imbatto in Home autour du monde, store di home decoration e design.



Più tardi ci avviamo verso il Louvre, vogliamo spingerci verso ovest ed avvistare la Tour Eiffel, affianchiamo la Senna e l'attraversiamo su Pont des Arts, pieno dei lucchetti degli innamorati




e ne trovo anche uno a cuore! Un po' come Ponte Mivio a Roma.



Ecco la Piramide del Louvre, ma è tardi per entrare. E non riusciremo a tornarci.
Ci avviamo lungo Rue de Rivoli piena di negozi e cosine deliziose


come queste preziosissime borsette in un negozio di tessuti





e finalmente, da lontano, si intravede la Tour Eiffel, alla nostra sinistra.


Dopo un po' di foto ci avviamo verso casa


mentre in fondo, all'orizzonte fa capolino l'Arc de Triomphe, nel cielo del tramonto, in una foto che adoro.


*°*


Che fatica ragazze, ed è solo il primo giorno, solo il primo post, ma non vedevo l'ora di finirlo e di farvi vedere qualcosa.

:-)

domenica 15 maggio 2011

I'm waiting for...

my next trip.
E sapete dove vado?
Dicono che sia la città più romantica del mondo, e sono sicura che sia così,

Robert Doisneau, Il bacio dell'Hotel de Ville, 1950

Goethe la definiva "una città universale dove ogni passo su un ponte o su una piazza ricorda un grande passato, e dove ogni angolo di strada è stato lo scenario di un angolo di storia". La città delle esposizioni universali, di Meliès, e che vede il lavoro dei grandi impressionisti Monet, Manet, Degas, Renoir e molti altri.
La città dei meravigliosi cafè liberty, di grandi letterati  

Frank Horvat, en "Au Chien qui fume" 1957
  di tanta storia, di tanta moda, di tanti formaggi e vini...

Jean-Philippe Charbonnier, Bettina, vetrina di Van Cleefs et Arpels, 1953
  vi siete fatti un'idea, anche grazie a queste bellissime fotografie?

Brassai, Gala en Maxim's 1949
 Si, vado a Parigi. Finalmente, dopo averla immaginata leggendo tanti libri, dopo averne visto degli scorci nei film, ora la vedrò con i miei occhi.

Le foto sono tratte dal libro Paris mon amour di Jean-Claude Gautrand edito da Taschen

Sono sicura che sarà amore.


domenica 24 aprile 2011

Tra mille lavori...

...in corso, come questo:

filo di scozia n.8...sto impazzendo a fare tutte queste roselline a pizzo d'Irlanda, che unisco in corso di lavorazione...però dal risultato ne vale la pena... 

 





















...la primavera esplosa ormai ovunque...

 ...ispirata dalla rivista Tende e Stoffe Country Chic...


riuscite a vedere cosa c'è sul tavolo in copertina? No? Forse nella foto sotto, si vede meglio:

adoro l'abbinamento di bianco, azzurro e rosso
sono gli scaldotti per le uova! Siiiii, per mantenere calde le uova sode o alla coque! 
A forma di gallinella :-D

nella rivista non ci sono istruzioni per farle, bisogna...improvvisare, ma sono semplici. Forse non sono di grande utilità, ma è un'idea decorativa molto pasquale con la quale volevo augurare a tutte voi:



°*°Buona Pasqua*°*
:-)