domenica 3 febbraio 2019

STUDIO. Spazi creativi d'artista

Ormai nel 2017 ho comprato questo meraviglioso libro che non mi stancherò mai di sfogliare e che ancora oggi alberga sul mio comodino, per quanto è poetico:


Fa vedere, con foto che fanno sognare, una carrellata di studi creativi o stanze o angoli della casa,  adibiti a spazio di lavoro/creativo di artisti/artigiani di vario genere, creatori di insegne luminose, artigiani del legno, pittori, illustratori...






Molte artiste tessili.



E' in questo libro che ho conosciuto e ammirato il lavoro di Judith Just, che considero una vera artista del telaio, per quello che realizza (e un'artigiana per la riproducibilità dell'opera e spiegherò più avanti cosa intendo).



Di seguito alcune foto tratte dal suo shop su Etsy. Questo divano è nel seminterrato che ha adibito a laboratorio, dove ha il telaio (come si vede nelle foto sopra, tratte dal libro):


Apprezzo moltissimo la scelta dei colori, le forme arrotondate che riesce a dare a gruppi di fibre, come cespugli potati ad hoc


Per non parlare di quanto sono fitti i gruppi di fibre, di certo non lesina sul materiale



Qui potete vedere la sua pagina Instagram, se volete rifarvi gli occhi. Trovo le sue, delle vere e proprie sculture di filo, "pota" i fili dando loro forme arrotondate come farebbe Edward Mani di forbice.

Spiego cosa intendo quando distinguo tra artista e artigiano. Il lavoro vero e proprio al telaio è solo un terzo del lavoro totale. Prima c'è un lavoro di progettazione che ti permette, tramite disegni, schizzi, appunti sul disegno che vuoi realizzare, sui filati scelti, sul tipo di armatura ecc, di replicare in futuro il medesimo lavoro. Questo fa l'artigiano: tante copie dello stesso lavoro, anche se con varianti di colore; questo io considero proprio dell'artigiano. L'artista crea solo pezzi unici. In questo mi sento più artista che artigiana. Nel realizzare un lavoro anch'io mi devo divertire e non mi diverto a replicare la stessa cosa. Voglio fare solo pezzi unici, e in ogni caso la progettazione...beh vi sono un po' allergica!

Se un terzo è progettazione e un terzo lavoro al telaio, il terzo terzo cos'è?

La confezione definitiva, fare l'orlo al lavoro, toglierlo dal telaio, nascondere tutti i capi liberi, montarlo su un supporto per appenderlo, se si tratta di un arazzo, o confezionare l'oggetto per il quale è stato creato il tessuto e in definitiva tutte le rifiniture.

domenica 27 gennaio 2019

E io che pensavo di essere un'innovatrice!

Da un po' di tempo mi interesso di lavoro al telaio (e buonasera, visto che non posto dal 2014! 😀). Pensavo di anticipare una tendenza, in realtà ci sono blog in cui se ne parla dal 2013, vero è, però, che non sono blog italiani. Buona parte delle artiste del telaio sembra sia concentrata in America e non ho trovato quasi alcun blog italiano sul tema. L'anno scorso ho comprato un piccolo telaio da tavolo in un mercatino (non sono io è la scatola).


C'era un lavoro già iniziato, una semplice trama a tela e per fare pratica l'ho continuato terminando la lana che c'era e poi ne ho aggiunta altra. Poi sono arrivata alla fine e non sapevo come chiudere il lavoro e toglierlo dal telaio e, soprattutto, non sapevo come allestire un nuovo ordito.

Il telaio è rimasto sospeso per alcun mesi. Un giorno sfogliando questa enciclopedia (che poi alla fine ho comprato! ...ne avevo parlato qui)


ho trovato proprio il mio telaietto e alcune istruzioni d'utilizzo e allora...mi sono scatenata!
Mini arazzo 1:




Mini arazzo 2:




Mini arazzo 3 (al momento il mio preferito):





Mini arazzo 4:


I tubolari di legno a cui ho appeso i primi due lavori li avevo conservati anni fa, erano il supporto superiore e inferiore di un vecchio calendario fatto di un'unica pagina...avevo già in mente che mi sarebbero serviti per un lavoro del genere...e non avevo neanche il telaio 😄, ma dentro di me...c'era un interesse per la tessitura che si era già manifestato nell'adolescenza quando avevo realizzato, creando una trama di nastri di raso, il tessuto con cui avrei ricoperto la copertina del mio diario:


 Mi affascina creare un tessuto partendo da un filo o da una striscetta di tessuto, come può essere un nastro o una fettuccia. La tessitura, prima in maniera sotterranea, ora in modalità esplosa, con le infinite possibilità che offre (si può tessere qualsiasi cosa!), si affianca all'uncinetto e al mezzo punto, le altre due tecniche che amo e che mi accompaganno nel mio percorso creativo.