lunedì 6 giugno 2011

Vi racconto Parigi

Eccomi di ritorno.
Le immagini di Parigi ancora mi balenano nella mente.
Parigi da ancora più soddisfazione se hai una barca di soldi da spendere. Se in America è un susseguirsi di fast food, un'offerta continua di junk food e c'è un'alta percentuale di obesità, qui è un susseguirsi di boutique, moderne e vintage, un continuo, attaccate l'una all'altra e vedi persone che corrono e si tengono in forma e un'attenzione particolare alla presentazione estetica di qualsiasi cosa, dalla propria persona ai piatti.
Curioso, o terribile, come l'offerta di beni condizioni pesantemente i nostri comportamenti e consumi, nel bene e nel male. Significa che siamo marionette pilotate. Cerchiamo di pensare con la nostra testa e di non essere marionette.
Dopo questa premessa che non c'entra con Parigi ma che l'occasione mi ha suggerito, passiamo alla narrazione.
Il primo giorno era domenica. La domenica molti negozi sono chiusi, qui il riposo è rispettato. I Francesi sanno quando smettere di lavorare e godersi la vita, dal 2000, infatti hanno la settimana lavorativa di 35 ore e più tempo per famiglia, amici e vita privata. I caffè sono sempre pieni. Sono tutti turisti? Non posso pensare che sia così. Alle 10,00 prendi la metro ed è piena di gente che va a lavorare. Alle 10,00! Molti negozi aprono alle 10,00 - 11,00 - 11,30!
La domenica quindi decidiamo di dedicarla all'esplorazione dei mercatini, molti dei quali si tengono da sabato a lunedì. A Parigi con la Metro, in un quarto d'ora arrivi quasi ovunque. Non le code in autobus inchiodati nel traffico dove un quarto d'ora lo impieghi solo ad aspettare che il bus arrivi, ma un mezzo che male che vada, lo aspetti 3 minuti.



Decidiamo di dirigrci alla volta del Marché aux puces d'Aligre perchè è il primo che finisce, alle 13.30. M (indicherò così le fermate della metro) - Ledru Rollin. La guida promette abbondanza di capi vintage, ma quello che troviamo è piuttosto deludente, il mercato è più un mercatino che si sviluppa giusto intorno alla piazza. Una piccola piazza. Attaccato a questo c'è il Marchè Beauvau, che è un mercato alimentare.


E' alimentare, ma non solo, anche il Marché Bastille (M - Bastille o Richard Lnoir), che visitiamo dopo perchè va avanti fino alle 15.
I mercati sono molto frequentati, si fa la spesa per il w-end o la settimana entrante, infatti noto che i prezzi di frutta e verdura sono più convenienti di quelli del Carrefour che abbiamo vicino casa. Non per il pesce, però. Si trovano anche uova fresche e tantissime varietà di formaggi, ovviamente. Qui si vendono anche fiori feschi, bellissime peonie e si incontrano personaggi caratteristici come i due musicanti che suonano l'organetto e cantano, in mezzo alla folla, pezzi classici francesi.
Siamo nel Marais, un quartiere molto vivace e punto di riferimento per la vita notturna, nel quale prosperano due delle comunità più in espansione, quella gay e quella ebraica. 
Poi ci dirigiamo verso Place des Vosges, contornata da gallerie d'arte,


per visitare la Maison de Victor Hugo, una delle visite ad ingesso libero che si possono fare a Parigi. Le mostre temporanee ospitate allo stesso civico, il 6, sono invece a pagamento. Gli arredi sono disposti come erano quando scrisse I Miserabili.


In Rue de Sévigné raggiungiamo il Musée Carnavalet, molto vasto e ricco di dipinti che illustrano vedute e momenti della storia di Parigi, incluso il periodo della Rivoluzione Francese. Anche questo ad ingresso libero. Qui c'è anche la camera di Marcel Proust, rivestita di sughero, perchè i rumori non lo distraessero dal suo lavoro.


Si prosegue per Rue des Francs Bourgeois dove mi imbatto in Home autour du monde, store di home decoration e design.



Più tardi ci avviamo verso il Louvre, vogliamo spingerci verso ovest ed avvistare la Tour Eiffel, affianchiamo la Senna e l'attraversiamo su Pont des Arts, pieno dei lucchetti degli innamorati




e ne trovo anche uno a cuore! Un po' come Ponte Mivio a Roma.



Ecco la Piramide del Louvre, ma è tardi per entrare. E non riusciremo a tornarci.
Ci avviamo lungo Rue de Rivoli piena di negozi e cosine deliziose


come queste preziosissime borsette in un negozio di tessuti





e finalmente, da lontano, si intravede la Tour Eiffel, alla nostra sinistra.


Dopo un po' di foto ci avviamo verso casa


mentre in fondo, all'orizzonte fa capolino l'Arc de Triomphe, nel cielo del tramonto, in una foto che adoro.


*°*


Che fatica ragazze, ed è solo il primo giorno, solo il primo post, ma non vedevo l'ora di finirlo e di farvi vedere qualcosa.

:-)

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